Club to Club: un festival senza confini
Alla sua diciannovesima edizione il Club to Club si conferma ancora una volta all’avanguardia, con enormi dosi di estetica e divertimento. Quello che ormai è uno dei festival più importanti d’Europa ha fatto la conta finale e può vantare circa 30.000 presenze (15% dall’estero), 50 show, 16 esclusive, 11 debutti italiani (fra cui quelli di Helado Negro e Mor Mor, a cui tenevamo particolarmente), e quasi 100 artisti provenienti da 5 continenti, rivelandosi anche senza confini, artistici, culturali, geografici.
Grazie al lavoro di produzione di Vittorio Della Casa di Delamaison Production (già al lavoro con i Daft Punk) i due palchi del Lingotto hanno regalato uno spettacolo ipnotico di luci, colori, prospettive e forme, i pannelli quadrati a led permettevano di vedere anche la struttura del palco che sembrava parte integrante del fabbricato industriale.
La line up poi è sempre stata vivace, perché la bravura del C2C è stata quella di affiancare generi senza confini che possono miscelarsi bene fra loro, con un unico vero elemento in comune, quello di avere lo sguardo proiettato in avanti.
Torino è fantastica, elegante, storica e industriale allo stesso tempo, e così è anche il C2C nelle location del Lingotto, Officine Grandi Riparazioni, Porta Palazzo e la Reggia di Venaria. Noi abbiamo scattato qualche foto (ph. Maddalena Pondini)
I nostri preferiti: Mor Mor, James Blake, Helado Negro, Flume
C20C, il ventennale del Club to Club si terrà dal 5 all’8 novembre 2020. E non vediamo l’ora.
LEONARDO FORCELLI
FOTO – MADDALENA PONDINI
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